mercoledì 16 giugno 2010

Capitolo 5 - Il Menestrello

Andrea lo guardò perplesso.
"Oh no, è tua, non posso prenderla."
"Ma che dici, menestrello? Certo che puoi! Io non so suonare il liuto. Lo uso solo per divertire il mio signore, ma mi inventerò qualcosa di nuovo. Coraggio, prendilo"
Andrea sorrise, e prese quello che Lorenzo aveva chiamato liuto. Era diverso dalla chitarra, ma dopo qualche tentativo riuscì a trovare tutti gli accordi principali.

"Bene. E ora suona qualcosa per questi poveri disgraziati!"
Prima che potesse replicare Lorenzo lo spinse in mezzo alla folla. Con due balzi lo trascinò sul palco allestito al centro della piazza, dove tacitò i suonatori e richiamò l'attenzione della folla con una trombetta uscita da chissà dove.
"Madame e messeri. Sudditi. Il Barone vi manda il suo menestrello per allietare la vostra festa. Godetevelo!"
Andrea era pietrificato. Non aveva mai suonato le sue canzoni per altri che sua madre, e ora si ritrovava in una terra sconosciuta davanti a una folla che lo fissava. Cercò Lorenzo, ma questi era già sceso dal palco confondendosi con il pubblico.

Prese un profondo respiro, e accennò i primi accordi. Le note uscivano melodiose dal liuto, e la sua voce risuonava calma e serena nella piazza. Il pubblico, inizialmente rumoroso, si tacitò in un attimo, come se la musica di Andrea lo avesse ipnotizzato. La natura stessa sembrava ascoltare quel menestrello alle prime armi e le sue canzoni.
Gli accordi per i cittadini del villaggio erano nuovi, strani ad udirsi, ma piacevoli e delicati come il battito d'ali di una farfalla. Le parole raccontavano storie senza tempo, storie d'amore, d'amicizia, di lontananza. Storie di vita, storie di morte. Il villaggio ascoltava, si immedesimava, si perdeva nelle emozioni che la musica del menestrello era in grado di suscitare. Andrea suonava e cantava senza pensare, e percepiva le sensazioni dei presenti come se fossero le proprie. Era bello e spaventoso al tempo stesso.

In mezzo alla folla, Lorenzo lo osservava.
"Benvenuto ad Apate, Andrea. Ho la sensazione che ci resterai molto a lungo."
Sorrise tra sè, e si diresse danzando verso il castello.

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